STUDIO GRAVIMETRICO DEL MONTE TESTACCIO

L'area archeologica del Testaccio è stata indagata mediante una prospezione gravimetrica di dettaglio - una indagine geofisica- per risolvere il problema della costituzione interna e delle modalità di formazione del monte.

Le stazioni gravimetriche sono state posizionate sia sulla collina che alla base di essa, su un dislivello di circa 36 metri.

L'elaborazione delle anomalie di gravità ha dato valore medio della densità dei terreni che costituiscono il Monte pari a 1350 kg/m3, molto basso, ma coerente con il tipo di materiale e le modalità di accumulo.

Le anomalie residue di gravità sono state ottenute sottraendo alle anomalie di Bouguer di Monte Testaccio le anomalie di Bouguer dell'intera città di Roma. Vengono in tal modo sottratti alle anomalie rilevate gli effetti di variazioni di densità nel sottosuolo dovute a motivi geologici.

Modello gravimetrico del Monte Testaccio.

Si è così ottenuta una mappa delle anomalie residue relative al Monte. Sono presenti zone di minimo gravimetrico, 0.360 mGal nella parte centrale [A] e 0.310 mGal [B], nel versante a sud-est e nella zona ad ovest alle pendici della collina, mentre presso la scalinata di accesso al parco archeologico è localizzata una zona di massimo, 0.510 mGal [C].

È stato costruito un modello gravimetrico che mostra due accumuli di materiali ceramici: il primo con una densità di 1350 kg/m3, il secondo, che rappresenta un deposito sottoposto al primo, con una densità di 1000 Kg/m3.

In base ai dati delle anomalie gravimetriche e al modello si deduce che il nucleo primigenio della collina è costituito da materiale ceramico poco addensato o accumulato in modo disordinato e spontaneo. Solo successivamente, l'accumulo è stato disciplinato e adibito a discarica organizzata, compattando il materiale e costruendo muri di contenimento di anfore. 


Carta gravimetrica delle anomalie residue.

 Da questa indagine gravimetrica, in accordo con i risultati degli scavi, si è ottenuto un valore di densità medio del materiale che costituisce la collina pari a 1350 kg/m3. Partendo da questo valore e calcolando il volume attuale della collina, si può calcolare: 

Volume attuale della colina 550.000 m3
Massa di anfore 742.500.000 kg.
Numero di anfore accatastate 24.750.000
Minimo quantitativo di olio trasportato 173.250.000 kg.