LE ESPORTAZIONI DELL'AFRICA SETTENTRIONALE

 Dall'impero di Augusto e, specialmente, durante il I sec. d.C. il Nord dell'Africa esportava una grande quantità di prodotti agricoli (cereali, olio, vino) e artigianali (ceramiche).


Pianta del Mediterraneo centrale indicante le aree produttrici
dell'Africa settentrionale, i tipi anforici di ciascuna zona e le principali rotte tra Africa e Roma.

Africana I Africana II Tripolitana I Tripolitana III

 Questo processo si intensificò nei secoli II e III d.C. e, soprattutto,, durante il basso Impero, periodo nel quale i produttori africani dominarono il bacino del Mediterraneo e raggiunsero una importante diffusione nel continente europeo.
L'esportazione di prodotti alimentari facilitò la diffusione massiccia di ceramiche da cucina e vasellame da tavola (terra sigillata africana). Questi oggetti venivano fabbricati, insieme alle anfore, in fornaci urbane e rurali legate alle zone agricole esportatrici e si diffusero approfittando dello stesso circuito di diffusione.

El materiale anforico del Testaccio è constituito per l'80% de anfore Betiche. Le anfore africane rappresentano il 15-17 % del materiale anforario del Testaccio. Il restante 3-5 % si ripartisce tra anfore vinarie galliche o italiche, recipienti per garum sud ispanico e anfore orientali.
A differenza di quelle betiche, le anfore africane includono recipienti di tipologia molto diversa, fabbricate in varie aree e province.
Gli scavi fino ad ora effettuati hanno permesso di identificare anfore dell'area proconsolare Bizacaena (forme Africana IA e B e Africana II), della Tripolitania (forme Tripolitana I, II e III) e della Mauritania Caesariensis. La maggior parte contenevano olio. Esse mostrano un sistema epigrafico complesso, simile a quello delle anfore betiche sebbene molto meno frequente ed esplicito.

I bolli si presentano in forma di segni semplici e di tria nomina (abbreviati o completi). La maggior parte dei nomi sembra in relazione con proprietari terrieri importanti, in grado di esportare le eccedenze agricole.


Bollo impresso sul collo di un'anfora Tripolitana [...]ATA.

L'identificazione di alcuni di questi proprietari mostra la presenza di una élite municipale africana e, a partire dalla fine del sec. II d.C., della dinastia di imperatori africani o di grandi personaggi ad essi legati. Un caso speciale è quello delle anfore della Mauretania, che richiamano nomi di città conosciute e della relativa provincia di appartenenza.

Le iscrizioni dipinte rappresentano una delle novità emerse proprio del 1993, perchè non si conosceva nulla sulla loro struttura ed evoluzione.


Iscrizione dipinta in rosso sul collo di un'anfora Tripolitana QSMS.
Si tratta dei tria nomina abbreviati del mercator.

Fino ad oggi sono stati identificati tria nomina, abbreviati con le loro iniziali e con grandi segni tracciati in rosso, accompagnati da iscrizioni numeriche in nero i rosso.